Se non fossi stato Scout

Se non fossi stato scout

Se non fossi stato scout penserei che usare i pantaloncini anche d inverno sia una follia, che un fazzolettone sia solo un semplice foulard alla francese e che il nodo piano sia solo un nodo da fare più lentamente degli altri.

Se non fossi stato scout crederei ancora che uno zaino non può contenere i ricordi di una vita e che un guidone sia solo un manico di scopa con una bandierina, quando rappresenta un' appartenenza, una rivalità.

Se non fossi stato scout non avrei ammirato nelle notti d estate un cielo stellato sdraiato in un campo, sognando ad occhi aperti e disegnando figure tra le stelle, dedicandole a qualcuno di importante.

Se non fossi stato scout crederei che le ore 6 del mattino siano solo una trovata degli orologi per riempire i loro spazi vuoti, e non avrei idea dell infinito che si spalanca all orizzonte quando il sole ritorna nel cielo dopo una notte d amore con la luna.

Se non fossi stato scout non avrei avuto la fortuna di esplorare la montagna, per poter comprendere il senso della tua piccolezza e la dimensione infinita della tua anima, immerso nella bellezza sconfinata della natura.

Se non fossi stato scout me ne starei a casa al caldo quando fuori piove e non avrei mai ascoltato la voce della pioggia sulle foglie degli alberi o il profumo del sottobosco dopo un temporale.

Se non fossi stato lupetto non avrei mai combattuto Shere Kan e penserei ancora che una pantera ed un orso non possano crescere un cucciolo d uomo.

Se non fossi stato esploratore penserei ancora che esiste qualcosa di impossibile da realizzare, quando con la forza di volontà e l impegno si possono muovere le montagne e raggiungere i cieli più alti.

Se non fossi stato rover non avrei mai compreso la gioia ed il valore del dono di sé verso chi ne ha bisogno, del partire per servire e tornare serviti, una frase che tanto sembra fatta per essere detta, ma tanto più è vera.

Se non fossi stato scout non sarei un uomo con il cuore di un lupetto, i sogni di un esploratore, la coscienza di un rover.

Dalla lettera della partenza di Michele Porzio